Sabato 8 luglio dalle ore 19:00 presso lo stabilimento elioterapico “ufficiali” nell’area di #PuntaIzzo, da moltissimo tempo demanio militare dello Stato, si inaugura una mostra intitolata Lighea-Il mito e la sirena. L’inaugurazione sarà ad ingresso gratuito, ma previa registrazione tramite mail “per via dei controlli d’obbligo trattandosi di M.M”, precisano gli organizzatori.
Il criterio per stabilire chi potrà entrare, però, non si conosce.
L’area di Punta Izzo è destinataria del massimo livello di tutela nel Piano Paesaggistico della Regione Siciliana alla luce della preziosa biodiversità che la caratterizza e del valore archeologico, storico e culturale di questi luoghi. Punta Izzo, inoltre, confina con le ex Saline Regina, un’importante area umida rifugio per l’avifauna, riconosciuta dall’Unione Europea come Sito d’Interesse Comunitario (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS).
La presenza della Marina Militare –che recentemente, per bocca del Ministero della Difesa, ha anche annunciato la possibilità di riattivare il poligono per esercitazioni con armi da fuoco- di fatto non solo contraddice i vincoli e gli obblighi di tutela ambientale, ma impedisce la fruizione del territorio da parte della popolazione locale. L’area, mai bonificata tanto che si possono trovare bossoli di piombo e cartucce di vario tipo e calibro (persino lacrimogeni al gas CS) a testimoniare esercitazioni e disprezzo per l’ambiente, è ad uso esclusivo della M.M. che, a propria discrezione, decide quali manifestazioni ospitare e chi farvi accedere.
#Augusta sorge in un’area fortemente militarizzata e drammaticamente inquinata. I danni dei petrolchimici sono sotto gli occhi di tutti ed è innegabile la necessità di salvare quel che caparbiamente la natura fa sopravvivere allo scempio quotidiano ai danni della nostra terra.
Una petizione firmata da oltre mille cittadini e cittadine, sostenuta anche dall’Amministrazione comunale, chiede la smilitarizzazione dell’area per poterne finalmente fruire liberamente nel rispetto dei vincoli paesaggistici di salvaguardia ambientale. Ma la voce dei cittadini pare non avere alcun valore di fronte al diniego del Ministero della Difesa che considera l’area di notevole interesse per la Marina militare.
Due interessi che si scontrano, dunque: quello del popolo augustano, che stando alla Costituzione è sovrano ma non viene preso in considerazione, e quello della Marina Militare, che l’attuale governo nazionale vuol far arbitrariamente prevalere. Nel mezzo c’è una normativa regionale e nazionale che, tutelando il paesaggio e la sua valorizzazione per fini sociali, sostiene pienamente le ragioni delle migliaia di cittadini e cittadine che, da oltre un anno, si mobilitano per la riconversione di Punta Izzo in un parco naturale e culturale aperto alla collettività.
Allora chiediamoci perché l’interesse legittimo della società civile finora sia stato volutamente ignorato. Perché in un territorio devastato da incalcolabili danni ambientali, non si può procedere alla bonifica e al recupero di un prezioso paesaggio di cui tutti i suoi abitanti vengono ingiustamente privati?
La mostra in questione rievoca Lighea, la sirena narrata da Tomasi di Lampedusa che, emergendo dalle acque di Augusta, ammalia il Professor La Ciura che si era ritirato proprio nel nostro paese. Quella sirena, prima di svanire nel nulla, ammonisce il Professore: “Non dimenticherai”.
E noi?
Noi dimenticheremo ancora una volta la meraviglia dove siamo nati?
Dimenticheremo quanto preziose siano queste rocce, questi scogli che accarezzano il profilo del mare dentro cui si perdono?
Lasceremo nuovamente che di questo territorio si continui ad abusare in nome di interessi “superiori” e circoscritti che non tengono in considerazione il bene comune?
Coordinamento Punta Izzo Possibile; Collettivo Antigone
Abbiamo deciso di aderire alle istanze avanzate dal Comitato Punta Izzo Possibile che da circa un anno si impegna per la smilitarizzazione di una zona di altissimo valore archeologico e naturalistico. Come Collettivo Antigone, varie volte ci siamo occupat* di questioni ambientali e il luogo di nascita di Antigone, Augusta, sorge proprio su un territorio sventrato dall’arroganza di esseri umani accecati da false idee di progresso. Aggiungere ai gravi danni ambientali già presenti ulteriori scempi ci sembra francamente intollerabile e, dunque, sosteniamo con forza le richieste del Coordinamento.
R – E S I S T I A M O!