Il borgo marinaro di Marzamemi ospita il Festival internazionale del cinema di frontiera giunto ormai alla sua quindicesima edizione. Per una settimana, dal 20 al 26 luglio, Marzamemi si trasforma nella sala cinematografica a cielo aperto più grande e più a Sud d’Europa diventando, in qualche modo, il centro della cultura non solo del Mediterraneo, ma punto nevralgico dell’incontro tra Europa, Asia e Africa. Lo schermo cinematografico si fa portavoce di un cinema attento ai temi delle frontiere, del diverso, dell’altro inteso non come discorde o esotico ma come arricchimento di uno sguardo che non prevede differenze: lo sguardo dell’arte. Il concetto di frontiera è centrale e rivoluzionario in quanto, spogliandosi dell’accezione simbolica e spesso pretestuosamente negativa di linea separatrice, assume in questo caso un nuovo connotato: la frontiera che non solo difende i labili e quanto mai promiscui confini dell’arte, ma che anche si estende e promuove. Come sottolinea Nello Correale, direttore artistico della manifestazione, “parlare di cinema di frontiera non vuol dire parlare di cinema di confine, marginale o di periferia; bensì un cinema indipendente, attento ai temi delle frontiere geografiche, artistiche e culturali che si interroga, che guarda all’altro da sé, aperto al nuovo.” Quello del Festival di Marzamemi è, quindi, lo sguardo a tutto tondo che ingloba il mondo.
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