Tag
Africa, Arruolamento forzato, Bambini soldato, Beasts of no nation, Cinema, Claudia La Ferla, Joji Fukunaga, Refugees Welcome
Beasts of no nation di Cary Joji Fukunaga è basato sull’adattamento dell’omonimo romanzo autobiografico del nigeriano Uzodinma Iweala che narra la sua esperienza di bambino soldato. È il primo film interamente prodotto da Netflix, ed è la storia del piccolo Agu (Abraham Attah) e della sua famiglia, povera ma felice, che vive in un villaggio di uno Stato non specificato dell’Africa. Il paese africano in cui si svolgono le vicende non viene mai menzionato, semplicemente perché non è importante ne’ ai fini della narrazione ne’ del suo significato. Quel luogo dell’Africa diventa simbolo e metafora di molti altri paesi del mondo che vivono la medesima tragedia. Allo stesso modo non importa sapere contro chi si scontra l’armata dei giovanissimi ribelli. Fukunaga compie una scelta forte dal punto di vista diegetico ma anche emozionale: non mostra mai il nemico, limitandosi a farcene sentire gli spari che riecheggiano nella giungla. La scelta di consegnare allo spettatore un nemico invisibile sottolinea a livello simbolico l’insensatezza di una guerra assurda priva di qualunque fine, se non quello di produrne altre.